Rimasi preso nella rete seduttrice dell'occultismo per alcuni anni. All'inizio questa pratica rispondeva ad una autentica ricerca di spiritualità esistente nella nostra famiglia. Noi volevamo percepire il senso fondamentale dell'esistenza dell'uomo.
La nostra aspirazione prese origine nella cartomanzia, che è la divinazione mediante le carte da gioco (tarocchi, ecc.). Durante tutta la mia infanzia io vidi mia madre fare le carte. Poi mia madre si mise a praticare la sfera di cristallo, la chiromanzia, la radioestesia con il pendolo, la divinazione mediante visioni e a partire dalle fotografie, ed ella esercitava una influenza sulla vita della gente. Finanziariamente noi eravamo sull'orlo dell'abisso e sul piano familiare andavamo verso la scissione. Mio padre era disoccupato, mio fratello diventava molto violento sotto l'effetto dell'alcool e della droga; da parte mia, io mi sfogavo in un club di arti marziali; facevo delle competizioni di alto livello. Sfogavo così la mia violenza, ma l'amarezza e l'odio riempivano il mio cuore. Sebbene campione di karatè, io vivevo permanentemente nella paura. Per arrotondare i fine mese, mia mamma aprì uno studio di consultazioni e si mise a fare dello spiritismo (è la credenza nella possibilità di comunicare con gli spiriti dei defunti). All'inizio, noi credevamo di parlare ai cari della nostra famiglia che erano scomparsi. Mia zia cercava di mettersi in contatto con suo marito deceduto in un incidente automobilistico. L'occultismo mi invadeva come una passione [...] Dopo un promettente inizio, le cose cominciarono a deteriorarsi. Nella nostra casa si verificavano dei fenomeni inspiegabili. In me abitava lo spavento; io avevo la sensazione di un vero sdoppiamento. La solitudine mi proiettava in faccia alla mia psicosi. La mia sofferenza era di origine spirituale. Mi occorreva un rimedio spirituale. Io volevo essere libero e non rinchiuso o sotto l'influenza di sigilli [...] Dopo qualche tempo compresi che non erano dei morti che ci rispondevano ma dei demoni, delle potenze malefiche. Eravamo manipolati dalla menzogna. Più tardi, quando sono diventato un cristiano, scoprii nella Bibbia che il diavolo è il padre della menzogna. Gesù stesso ha detto: "C'è un abisso tra i morti e i viventi" e che esso è invalicabile [...] Quando vidi che la mia piccola sorella di sei anni imboccò la stessa mia strada, mi convinsi che le potenze occulte sono senza pietà e non hanno altro scopo che la nostra distruzione. Dopodiché, giunse il giorno in cui io fui letteralmente attaccato da queste potenze delle tenebre, una esperienza che mi inorridì e mi incitò al suicidio. Ma nel momento cruciale di commettere quell'atto, io caddi in ginocchio nel mezzo della mia camera, gridando con tutto il mio cuore a Dio, supplicandolo, se Egli esisteva, di salvarmi. Dopo questa prima preghiera a Dio, io uscii. Fu allora che, vagando per le strade, incontrai un gruppo di giovani cristiani, poi un altro, e poi ancora un terzo gruppo. Rendendomi conto finalmente che Dio rispondeva alla mia preghiera, mi accostai ad uno di essi e gli parlai dei miei problemi. Egli mi lesse un testo della Bibbia. In quel momento, l'autorità della Parola di Dio mi toccò in pieno cuore: "Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il suo figliuolo o la sua figliuola per il fuoco, né chi eserciti la divinazione, né pronosticatore, né augure, né mago, né incantatore, né chi consulti gli spiriti, né chi dica la buona fortuna, né negromante; perché chiunque fa queste cose è in abominio all'Eterno". Fui convinto di peccato e sapevo che ero sotto maledizione a causa di questo peccato. Una sera mi recai ad una predicazione dell'Evangelo di Gesù Cristo. Ne fui sconvolto. Compresi che oltre al peccato dell'occultismo, io ero un peccatore per natura. Ma appresi anche che solo Gesù Cristo poteva perdonare i miei peccati e concedermi di partecipare alla sua natura divina. Egli era risuscitato, vivente! Io domandai perdono a Dio per tutti i miei peccati e accettai Gesù come mio Salvatore e Signore. L'amore di Dio riempì la mia vita come delle cascate rinfrescanti. Il fuoco dei miei tormenti si estinse. Una pace soprannaturale mi riempì dalla testa ai piedi. Ero totalmente libero! Sapevo che ero appena diventato un cristiano, che ero perdonato, e che avevo la vita eterna. Ero finalmente libero! Di ritorno a casa, presentai l'evangelo a mia madre che non riconobbe più suo figlio. Avevo lasciato la casa qualche ora prima in piena depressione! Poi, corsi da mio fratello per annunciargli la buona notizia. Lo intravidi in strada, si stava dirigendo verso casa nostra con un passo rapido. Egli pregava regolarmente per noi. Siamo rientrati assieme in casa, con le lacrime agli occhi e il cuore pieno di gioia. Noi ci siamo convertiti, cioè abbiamo voltato le spalle ai nostri peccati e abbiamo afferrato per mezzo della fede il perdono in Gesù Cristo. Mediante il ravvedimento noi abbiamo spezzato i patti, i contratti, i giuramenti che noi avevamo consapevolmente o inconsapevolmente concluso con le tenebre. Mia madre è stata liberata dal suo spirito di divinazione. Noi ci siamo consacrati a Dio mettendo la nostra fede nell'autorità delle Sacre Scritture [...] Fu anche indispensabile la separazione esteriore. Distruggemmo gli oggetti dell'occulto: libri, amuleti, portafortuna, oggetti di superstizione, idoli, acqua benedetta, oggetti protettori, immagini di santi, medaglie. Tutta la mia famiglia si è convertita a Gesù Cristo. Abbiamo visto anche una restaurazione delle relazioni familiari e la vittoria del Cristo vivente nelle nostre vite. PER AMORE Io non sono diventato un cristiano per mezzo di un colpo di bacchetta magica. La confessione dei peccati è stata il primo passo essenziale. In seguito, ho armonizzato la mia vita con gli insegnamenti della Bibbia, la Parola di Dio. Io l'ho fatto per amore e con gioia perché ho scoperto che Dio mi amava così tanto che aveva dato il suo Figliuolo Gesù Cristo su una croce per me. [...] Ho riposto la mia fede nelle Sue promesse e la Sua Parola mi ha portato la guarigione interiore, la vittoria sulle passioni. Lo Spirito Santo mi ha anche dimostrato l'incompatibilità dell'Evangelo con la filosofia delle arti marziali. Gesù m'insegnava: "Nessuno può servire contemporaneamente due padroni". Io servivo il dio di Marte, il dio della guerra. Gesù mi diceva d'amare. Io facevo fatica ad abbandonare questa passione. Dopo due incidenti di combattimento e i ripetuti appelli del Signore, io presi la decisione di fermarmi definitivamente. La tentazione era grande ma un mattino, io mi sono alzato libero, affrancato dalle arti marziali. Dio aveva fatto per me quello che io non potevo fare da me stesso ed Egli ha esaudito le preghiere dei miei genitori e della nostra comunità di cristiani. La più bella delle Sue Opere è la nuova nascita!
"Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove", dice la Bibbia.