Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo (Matteo 11,28).
In questo capitolo troviamo uno dei versi (V.25 ) più cari del Vangelo: “In quel tempo Gesù prese a dire: Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli [ai semplici]. E dopo queste parole, segue l’invito di cui sopra.
Un invito rivolto a tutti. Non esiste spartitraffico di classe, razze o privilegi. Il Suo grande amore di Salvatore è offerto a tutti coloro che sono stanchi e oppressi.
Affaticati. Cioè: stanchi di peregrinare lontani da Dio, a causa della disubbidienza, il peccato.
Oppressi dal grave peso della schiavitù del peccato e della morte spirituale.
Venite a me voi tutti. Parole meravigliose, e che hanno un forte senso spirituale. Sono applicabili a tutti i peccatori consapevoli di essere tali e che desiderano ottenere la liberazione spirituale.
Si tratta di un “venire”, come di un malato che, conscio della sua malattia, va dal medico. Il peccatore, consapevole di essere perduto, va dal Salvatore. Un “venire” diretto, semplice e senza dubitare.
Io vi darò riposo. Il significato è “dare riposo togliendo il peso”. Alla coscienza inquieta, Gesù promette il riposo del perdono; alla mente dubbiosa, il riposo nella verità; al cuore addolorato, il riposo nelle promesse di Dio; al cuore oppresso dal dolore, il riposo di pregustare già da ora la gioia del cielo, della Sua presenza.
Tempo fa leggevo un articolo (“Il prezzo del riposo eterno”) che diceva: “Chi non vorrebbe dopo questa vita un “riposo eterno?”. Ad un certo punto il lettore veniva condotto a considerare una triste realtà: l’esagerato aumento dei prezzi delle concessioni al cimitero per una durata più o meno lunga. Il Comune aveva stabilito le sue tariffe ed ora informava la gente, con un certo “humour” nero, che l’aumento del costo della morte seguirà quello del costo della vita.
Ma, in realtà, il riposo eterno esiste! Ed è assolutamente gratuito! Gli uomini fanno pagare molto caro un angolino dove deporre una persona molto cara, ma Dio offre -a chiunque vuole- il Paradiso. E’ in dono perché il prezzo, inestimabile, l’ha pagato Cristo Gesù, quando sulla croce ha espiato i nostri peccati col Suo sangue.
Dio non ti chiede niente, soltanto di riporre la tua fiducia in Lui.
Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).
Un posto al cimitero assicura un “riposo” al corpo, ma non accoglie l’anima. E’ Dio che offre il riposo all’anima, da oggi e per l’eternità.
Gesù ti dice: Vieni a me.
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo (Matteo 11,28).
Desidero ancora fare qualche riflessione e concludere la meditazione iniziata ieri su queste grandi parole di Gesù :“Venite a me”.
Colui che ti invita ad andare a Lui, in effetti e là che ti aspetta per venirti incontro, come il padre che andò incontro al figlio prodigo il quale decise di venire fuori dalla spazzatura del mondo e che corse verso casa, perché pensò a quanto fosse bello vivere nella casa del padre.
Amico, Gesù Cristo vuole liberarti in questo momento; Egli invita tutti con queste parole: “Venite a me”!
Una delle più grandi correnti cinesi è famosa a causa della sua velocità distruttiva. Tutte le barche, se non tengono conto del suo vortice pericoloso, passandovi vicino, sono inesorabilmente destinate a naufragare..
La gente del luogo, in un determinato punto della corrente, ha posto un’enorme roccia che affonda nell’acqua e che porta la scritta: “Verso di me!” Ognuno che obbedisce a tale comando riesce, senza danni, a superare questo punto pericoloso.
La barca della tua vita rischia di essere trascinata nella perdizione eterna. Ma Dio ha posto una Roccia, non di pietra morta, ma vivente. Essa è Gesù Cristo, che ti dice: “Vieni a me…”. Se dirigi la barca della tua vita verso questa Roccia, vivrai. Infatti, Gesù dice di essere venuto per dare vita ad esuberanza (Giovanni 10,10).
Pensa al Titanic…
Chi pone fiducia in sé stesso o nella propria religione, opere o appartenenza ad una chiesa, senza tener conto della Parola di Dio, che invita a cercare salvezza in Gesù, vive in grande pericolo, come le migliaia di persone fiduciose nell'inaffondabile –si diceva- nave.
Mtt.11, 28. Gesù è pronto a riceverti. E tu? Andrai a Lui?
Vai ora a Lui e confessagli i tuoi peccati. Se lo fai, la tua vita cambierà interamente!
Il figlio prodigo decise di venire fuori dalla spazzatura e corse verso casa del padre.
Purtroppo, molte persone pur sapendo di frugare, in realtà, nella spazzatura della vita, preferiscono restarvi perché non riescono ad immaginare che la vita sia bella al di fuori della spazzatura.
Davide Martella