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Rahman*, 35 anni, è un cristiano ex-musulmano ed ex-imam in Bangladesh che ha a lungo servito in una moschea locale, dopo avere studiato in una Madrasa (scuola religiosa islamica).


Era considerato e rispettato nel suo villaggio, la gente lo onorava come guida e come insegnante del Corano. Ma da quando Rahman ha deciso di seguire Gesù viene costantemente perseguitato e di recente il livello delle pressioni, per lui e la sua famiglia (moglie e 4 figli piccoli) è aumentato in modo allarmante.


"Di recente i capi del villaggio hanno visitato la mia casa e mi hanno forzato a rinunciare alla mia fede per tornare all’islam. Io ho rifiutato in modo fermo. 'Questa è la mia decisione, per il resto della mia vita seguirò il Signore Gesù Cristo. Quindi, per favore, non chiedetemi più di rinunciare’ le mie parole. La loro rabbia è stata incontenibile. Hanno iniziato a urlare e più cercavo di divincolarmi, più diventavano aggressivi. Quelli che erano i miei amici sono diventati nemici. I miei parenti e i vicini di casa mi odiano. Per loro sono la persona peggiore del villaggio. Non c’è più spazio per me qui. Qualche giorno fa mio padre mi ha chiamato dicendomi di andare a casa sua. Al mio arrivo era fuori di sé. Mi ha offeso con parole deplorevoli, dicendo che per colpa mia la sua reputazione è stata distrutta. ‘Ti ripudio. Ti abbandono. Non sei più mio figlio e non avrai nulla in eredità da me. Vattene!mi ha detto”.

 

 
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