Il mio nome è Donato D' Aversa e sono nato giugno del 1959 a Campobasso. All'età di 7 anni fui messo in collegio per via delle bravate che facevo insieme alla mia banda di amici.
Rimasi in collegio fino all'età di 11 anni dopodiché i miei genitori mi portarono con loro in Germania. Ma anche lì, la mia cattiveria e la rabbia continuavano a manifestarsi. Facevo quello che volevo ed a scuola le litigate con i compagni non mancavano.
Per imparare a combattere meglio facevo come sport la Boxe e poi iniziai a praticare anche le arti marziali. Quello che imparavo, lo mettevo in pratica contro chi mi infastidiva lungo la strada. Facevo tutt'altro quello che mia madre, che era già convertita a Cristo, cercava di insegnarmi.
Anche se un Fratello nel Signore (Giovanni D'aura) veniva a casa e mi portava uno studio biblico, passato questo tempo, io peggioravo e nel frattempo, la mia situazione spirituale non era delle migliori. Per di più, quando uscivo e stavo con gli amici, non mancavano i furti e cattiverie simili. Mi portavo sempre con me due coltelli, una piccola ascia e altre armi che imparai ad usare grazie al Kung-Fu aspettando solo l'occasione di usarle.
Le cose cominciarono a cambiare quando fui chiamato alla leva obbligatoria. Anche li ero duro con tutti, ma quando ritornai in Germania, la mia situazione spirituale cambiò. Iniziai a praticare meditazione trascendentale che, però, mi portava sempre più lontano dall'ascolto della Parola di Dio. Questa situazione spirituale mi portò ad una violenza estrema, più forte di quella che avevo prima.
La meditazione mi apri le porte dell'inferno. Ovvero, in una sera durante questa meditazione, vidi un'immagine orribile, una creatura spaventosa che non mi lasciò più da quella sera. Accesi tutte le luci di casa, alzai il volume alla TV e alla Radio, ma la presenza infernale la sentivo sempre dietro di me.
Da quella sera specifica, non riuscii più a dormire perché ogni volta che chiudevo gli occhi, vedevo delle immagini reali e degli incubi infernali. Nonostante tutto, la mia vita quotidiana di violenza e cattiveria continuava, anzi peggiorava; ora non controllavo più le mie azioni. Ero distrutto spiritualmente e psicologicamente. Per colpa di questa presenza ero spinto a tutto, anche al suicidio in tutti i modi possibili. Un giorno, avevo appuntamento con la mia banda per regolare dei conti con altri ragazzi dove almeno un morto era quasi sicuro. Ma mentre aspettavo, iniziai una profonda riflessione sull'esistenza di Dio e sulla venuta del Signore Gesù. Mi domandai se in quella sera il morto potevo essere io. Pensavo, in tal caso, di ritrovarmi davanti al Creatore e che Lui mi chiedeva conto della mia vita. Cosa Gli avrei risposto?
Mentre riflettevo un ragazzo ateo della mia banda, di nome Harold, mi propose di andare ad un locale cristiano, visto che avevo disdetto l'appuntamento per la rissa. Nel locale, oltre al Thé e i pasticcini, si evangelizzava. Così il e il mio amico siamo andati ma una volta lì parlava solo lui mentre io riprendevo la mia riflessione su Dio. Solo al momento della chiusura del locale, un fratello mi disse:
<<Donato, io conosco la tua famiglia da molti anni. Conosco te e la vita di strada che hai. Conosco tua madre che si è convertita a crede nel Signore Gesù Cristo; sono sicuro che tu sai che il Signore Gesù esiste, è morto, è risorto, è salito in cielo e deve ritornare. Ma una cosa mi meraviglia, che tu sai tutto questo ed ancora non ti sei arreso alla sua signoria. Se tu vuoi, adesso possiamo inginocchiarci, preghiamo e puoi accettare il Signore Gesù Cristo nel cuore!>>
In quella sera capii che era il momento di accettare il Signore, allora piegai le mie ginocchia e pregai con lui.
Da quel momento Dio mi liberò dagli incubi infernali e da una brutta fine, in quanto quella sera, la mia banda andò alla rissa e alcuni morirono. Poi dopo qualche mese morì anche Harald per cause "ignote"
Adesso so che è stato Dio a decidere di darmi la vita al posto delle giusta punizione che mi meritavo.
A Dio sia la lode, l'onore, la gloria e la potenza. Sia innalzato e magnificato il suo Santo nome in tutto l'universo, come in cielo, così anche in terra.
Amen
Donato D'Aversa